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Al via  le procedure per accedere alle nuove agevolazioni “imprese a tasso zero” pensate dal MISE per incentivare le imprese giovanili e femminili. Il nuovo strumento di fatto modifica il vecchio titolo I del Dlgs 185/2000, autoimprenditorialità, introducendo il solo meccanismo del prestito agevolato ed eliminando ogni forma di fondo perduto. Nei fatti questo meccanismo prevede un’alta rotazione dei fondi a disposizione e di conseguenza un maggior numero di imprese finanziabili.

Si è tornati a dare attenzione e centralità ai giovani under 35 e alle donne. Era dal 2006 infatti, ultimo anno di funzionamento della legge 215/92, che le imprese femminili restavano orfane di una misura esclusiva o semi esclusiva di incentivazione.

Ad oggi il limite minimo di investimenti non è stato ancora determinato. Il decreto Destinazione Italia, padre di questa misura, prevedeva almeno 100 mila euro ed un massimo di 1, 5 milioni. Pochi giorni ed anche questo sarà chiarito, non appena il Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) emanerà il provvedimento di attuazione, con tempi e modalità di presentazione delle domande.

Nei fatti Imprese a tasso zero, in attesa che riparta Autoimpiego, è attualmente l’unica misura nazionale operativa per l’avvio di nuove attività. Ci auguriamo che ben presto i due strumenti viaggino parallelamente per consentire l’accesso alle agevolazioni anche a coloro che vogliono impiantare piccole attività commerciali senza per forza essere costretti a costituirsi in forma societaria.

Come funziona

Obbligo dell’impresa beneficiaria sarà dimostrare la copertura del 25% a suo carico oltre all’IVA sull’intero investimento.

Un esempio per un investimento di 100 mila euro

Quota finanziata= 75.000 euro,

Quota a carico dell’azienda 25.000 euro

IVA anticipata= 22.000 euro

Restituzione in 8 anni

Rate semestrali posticipate  di euro 4.687,5

Decorrenza restituzione : sei mesi successivi alla conclusione dell’investimento.

Soggetti interessati. Potranno beneficiare delle agevolazioni le imprese di micro e piccola dimensione che, oltre a essere in possesso del requisito della prevalente partecipazione da parte di giovani tra i 18 e i 35 anni ovvero di donne, siano costituite in forma societaria da non più di 12 mesi dalla data di presentazione della domanda, in aderenza con il dettato del dlgs n. 185 del 2000 e con la volontà del legislatore di agevolare un’organizzazione stabile di impresa sostenendo, al contempo, lo sviluppo di nuova imprenditorialità. Possibilità di presentazione della domanda di agevolazione anche da parte di persone fisiche non ancora costituite in forma societaria, fermo restando l’onere per le stesse di costituzione entro ristretti termini (45 giorni) dalla data di comunicazione del positivo esito delle verifiche istruttorie sul merito del piano d’impresa presentato in sede di domanda.

Progetti ammissibili. Saranno ammesse alle agevolazioni le iniziative relative: alla produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli; all’erogazione di servizi in qualsiasi settore; al commercio e al turismo; agli ulteriori settori di particolare rilevanza per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile (fruizione dei beni culturali e innovazione sociale). Rientrano tra le spese ammissibili, suolo aziendale, fabbricati e opere murarie, macchinari, impianti e attrezzature, programmi informatici e servizi per l’Itc, brevetti, licenze e marchi, consulenze specialistiche. Saranno finanziabili anche i costi sostenuti per la formazione specialistica dei soci e dei dipendenti.

Erogazione incentivi. L’erogazione delle agevolazioni, che avvengono in ogni caso in non più di tre stati di avanzamento lavori (Sal), può essere effettuata in due modalità differenti:

  • in una prima modalità, le erogazioni sono effettuate sulla base di fatture quietanziate. Al fine di assicurare massima flessibilità al meccanismo, è consentito, altresì, di richiedere l’erogazione di una prima quota di agevolazione, non superiore al 25% delle agevolazioni concedibili, a titolo di anticipazione, a fronte della presentazione da parte del richiedente di idonee garanzie;
  • la seconda alternativa modalità di erogazione consente le erogazioni sulla base di fatture non quietanzate e si avvale di un conto corrente bancario vincolato per il pagamento ai fornitori dei beni agevolati, aperto da banche aderenti ad una apposita Convenzione da stipularsi tra MiSe, Invitalia e Abi.